Dopo i casi di Imane Khelif e Lin Yu-ting, anche quello della velocista paraolimpica Petrillo diventa occasione per polemiche discriminatorie.
L’atleta transgender Valentina Petrillo la lanciato la sua sfida e ha dichiarato di voler essere un “modello di ruolo” nel gareggiare alle Paraolimpiadi di Parigi 2024. La Petrillo rappresenterà l’Italia nella corsa categoria T12 200m e 400m sprint femminile, dopo aver conquistato il bronzo al ai Mondiali di Paratletica leggera nel 2023.
Petrillo, 50 anni, nato maschio con il nome Fabrizio, ha iniziato la sua transizione nel 2018, dopo essere stato sottoposto a terapia ormonale. Inoltre, è anche nata con la malattia di Stargardt, una condizione degenerativa degli occhi che non ha cura. La Petrillo ha iniziato a competere come donna nel 2020, segnando la prima volta nella storia del mondiale paratletica a cui è stato permesso ad un transgender di competere in una categoria che non corrisponde al proprio sesso biologico. Prima della transizione, Petrillo aveva già vinto 11 titoli nazionali in italiano para competizioni atletiche come un uomo.
Le polemiche
Ovviamente, la partecipazione della Petrillo partecipazione ha suscitato molte polemiche. In Canada, l’ex allenatore Peter Eriksen ha descritto la sua partecipazione come “scioccante”, mentre la campionessa britannica di maratona Mara Yamauchi ha messo in dubbio la correttezza dello sport: “Quante cinquantenni avrebbe vinto medaglie a livello mondiale?”
L’avvocato Fausta Quilleri ha presentato nel 2021 una petizione al presidente della Società Italiana di Atletica leggera e al Ministero per le Pari Opportunità e lo Sport per escludere la Petrillo dalle gare femminili, ma senza alcun risultato. “La sua superiorità fisica è così evidente che è come fare concorrenza sleale”, ha scritto, sottolineando che il solo criterio del testosterone adottato dal Comitato Olimpico Internazionale, non ha senso quando il fisico influisce anche sulle prestazioni atletiche.
Anche il suo profilo Instagram è stato inondato da messaggi d’odio e inviti a “gareggiare con gli uomini” e altri attacchi omofobi e transfobici.
La risposta
Nonostante le polemiche, Valentina Petrillo è ottimista per l’imminente apertura dei Giochi e vuole usarli come un’opportunità per diffondere il suo messaggio di inclusione. “Sinceramente, non vedo l’ora di essere in Parigi in gara davanti a tutta quella folla entusiasta. Penso che ci sarà un sacco di amore per me, più di quanto io possa immaginare. È giusto che ciascuno di noi possa esprimere se stesso nel suo veroo sesso. Lo Sport dovrebbe insegnare il valore dell’inclusione e questo è fondamentale per la felicità delle persone. Ho imparato a lasciare andare ciò che non posso controllare. Ora sono psicologicamente più forte di me qualche tempo fa e questo è dovuto anche al sostegno del mio psicologo. Certe persone sono sempre pronte a criticare, per qualsiasi ragione; e nel mio caso sono anche più propensi a farlo. Man mano ho capito che bisogna convivere con gente invidiosa e gelosa. Da parte mia, sono consapevole che quello che faccio e non ho nulla da temere”.