AGI – L’altalena negoziale in corso per arrivare almeno a una tregua in Ucraina, con gli Stati Uniti che prima promuovono negoziati e poi minacciano di abbandonare il tavolo per le difficoltà incontrate, non lascia ben sperare l’arcivescovo della diocesi della Madre di Dio a Mosca, Paolo Pezzi.
“I potenti della terra parlano, parlano ma poi, mi spiace dirlo, la realtà è che questa pace non la vogliono”, dichiara il presule in un’intervista all’AGI, a pochi giorni dall’ennesima Pasqua di guerra.
Pellegrinaggio e Giubileo della Speranza
Dopo aver compiuto un partecipato pellegrinaggio (85 fedeli dalla Russia) il mese scorso a Roma, in occasione del Giubileo della Speranza, Pezzi invita oggi a “non affidare le speranze di pace ai tentativi umani, perché questi non sono in grado di realizzare il desiderio di pace che esiste” anche in Russia.
Questa consapevolezza, spiega, “ci costringe a rivolgerci ancora di più invece a Cristo che non solo ci ha promesso la pace, ma le ha dato anche inizio proprio con la Resurrezione”. “Le parole con le quali Gesù risorto saluta i discepoli la sera di Pasqua sono proprio ‘la pace sia con voi'”, ricorda l’arcivescovo che per il Giubileo sta viaggiando molto all’interno della Russia per pellegrinaggi ‘locali’. Il motivo è che “per via delle sanzioni sui voli diretti, viaggiare in Europa è diventato molto lungo e quasi proibitivo“, spiega lo stesso Pezzi.
Stato della comunità cattolica russa
Dalle sue visite anche fuori dalle grandi città, il presule compone una fotografia chiara dello stato della comunità cattolica russa e in generale della società: “Consideriamo questo tempo come un momento di prova, utile proprio per scoprire o riscoprire su chi porre la nostra speranza di pace”.
Dialogo difficile tra le denominazioni cristiane
Nell’anno in cui la Pasqua si celebra lo stesso giorno per tutte le Chiese cristiane, Pezzi – anche presidente dei vescovi della Federazione Russa – ammette che il conflitto in Ucraina, “come anche quello che si sta riaprendo in Siria“, ha messo “a dura prova il dialogo tra le diverse denominazioni cristiane”.
In Russia, però, si terranno nelle prossime settimane alcune iniziative congiunte nell’ambito di un consorzio di diverse denominazioni cristiane: a Mosca, a fine mese, un concerto di cori di diverse Chiese e poi un forum dei giovani a giugno nella regione di Vologda. “Ci muoviamo sulla linea tracciata dal Papa: non si deve mai dire no all’incontrarci“, conclude l’arcivescovo, “mi pare che questo sforzo di dialogo sia presente anche nelle altre Chiese e in questo momento è un importante fattore di speranza” mentre la pace tarda ad arrivare.