sabato, Dicembre 21, 2024
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#SECUREOURSOCIALS, LA CAMPAGNA PER PROTEGGERE LE PERSONE LGBTQ+ SU META

Human Rights Watch ha lanciato una nuova campagna che invita Meta a fare di più per proteggere gli utenti LGBTQ+ dagli abusi online.

La campagna #SecureOurSocials promossa da Human Rights Watch chiede a Meta di agire come un leader globale e di fare “tutto ciò che è in suo potere” per garantire la sicurezza della comunità LGBTQ+. L’anno scorso, una ricerca condotta da GLAAD ha stabilito che tutte le principali piattaforme di social media non riuscivano a proteggere le persone LGBTQ+.

“Decidono attivamente e intenzionalmente migliaia di volte al giorno di interpretare tale materiale come consentito”, si legge nella ricerca GLAAD. Ora, Human Rights Watch chiede alla più grande società di social media del mondo di mostrare più responsabilità sull’argomento. Basandosi sulla ricerca di una serie di organizzazioni per i diritti umani – in particolare il rapporto del 2024 di Human Rights Watch “Digital Targeting e le sue conseguenze online per le persone LGBT in Medio Oriente e Nord Africa” – la campagna ha stabilito che il targeting digitale delle persone LGBTQ+ sui social media ha avuto “conseguenze offline di vasta portata”.

Repressione e persecuzioni

L’organizzazione ha scoperto che le forze di sicurezza in Egitto, Iraq, Giordania, Libano e Tunisia avevano utilizzato piattaforme social come Facebook e Instagram per raccogliere prove per intrappolare e perseguire penalmente le persone LGBTQ+. Le persone LGBTQ+ intervistate da Human Rights Watch hanno riferito di essere state molestate, sottoposte a doxxing (pubblicazione di dati riservati senza consenso), denunciate e insultate su piattaforme come Facebook e Instagram.

Molti hanno riferito di aver perso il lavoro, di essere stati sottoposti a violenze familiari come pratiche di conversione, di aver dovuto cambiare luogo di residenza o addirittura di dover fuggire dal paese e di aver sperimentato gravi problemi di salute mentale a causa del fatto di essere stati presi di mira online.

La campagna #SaveOurSocials mira, quindi, a incoraggiare Meta a essere più responsabile nei confronti dei propri utenti e più trasparente pubblicando dati sulla sicurezza degli utenti. L’organizzazione rileva che Facebook e Instagram spesso consentono ai contenuti che prendono di mira direttamente le persone LGBTQ+ di rimanere sui social, nonostante violino le politiche della società madre, ma si affretta a chiudere post e account che documentano violazioni dei diritti umani o esprimono sostegno alla Palestina.

Meta deve fare di più

Commentando il lancio della campagna, il vicedirettore per i diritti LGBT di Human Rights Watch, Rasha Younes, ha dichiarato: “Essendo la più grande azienda di social media al mondo, Meta dovrebbe essere un leader globale nel rendere i social media sicuri per tutti. Quando le persone LGBT, che già affrontano insicurezze offline, utilizzano Facebook e Instagram per connettersi e organizzarsi, meritano la certezza che Meta stia facendo tutto ciò che è in suo potere per garantire la loro sicurezza. Meta ha investito poco nella sicurezza degli utenti e ha sottovalutato il ruolo che le sue piattaforme svolgono nel facilitare gli abusi contro le persone LGBT nella regione. Meta dovrebbe essere sempre responsabile della sicurezza degli utenti sulle sue piattaforme, ma soprattutto quando può proteggerli da danni gravi”.

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