AGI – Nella Via Lattea, in un sistema binario situato nell’ammasso globulare NGC 1851, a 39.500 anni luce di distanza dalla Terra, è stato recentemente identificato un nuovo oggetto cosmico molto massiccio, che potrebbe essere una stella di neutroni o un buco nero dalla massa insolitamente bassa. A riportarlo sulla rivista Science gli scienziati del Max-Planck-Institut für Radioastronomie e del Canadian Institute for Theoretical Astrophysics. Il team, guidato da Ewan Barr, Arunima Dutta e Maya Fishbach, ha utilizzato il telescopio MeerKAT in Sud Africa per misurare la massa e le caratteristiche del nuovo elemento cosmico, parte di un sistema binario insieme a una stella pulsar.
“Pur non sapendo con certezza di cosa si tratti – commenta in una prospettiva correlata Mays Fishbach – la scoperta del nuovo oggetto potrebbe avere implicazioni affascinanti per l’astronomia. L’elemento ha infatti una massa compresa tra 2,09 e 2,71 masse solari e potrebbe aiutare a comprendere la fisica della materia nucleare estremamente densa, delle esplosioni di supernova o delle interazioni dinamiche come le fusioni di stelle di neutroni all’interno degli ammassi globulari”.
Gli oggetti astrofisici compatti, spiegano gli esperti, sono generalmente considerati stelle di neutroni o buchi neri, ma esiste un divario sostanziale tra le masse della stella di neutroni più pesante e il buco nero più leggero conosciuti. In particolare, le stelle di neutroni più massicce si trovano in un intervallo compreso tra 2,2 e 2,5 masse solari, mentre i buchi neri raramente raggiungono un valore inferiore a cinque masse solari.
Sebbene siano stati segnalati alcuni oggetti con masse comprese tra i due valori, la natura di questi elementi e i meccanismi che potrebbero averli originati sono ancora poco noti. Il nuovo misterioso oggetto cosmico, riportano gli autori, si trova in un sistema binario insieme a una stella pulsar PSR J0514-4002E. Il complesso si trova nell’ammasso globulare NGC 1851, a 39.500 anni luce di distanza dalla Terra. Valutando gli effetti relativistici, il team ha stimato la massa totale del sistema binario e poi dedotto la massa della compagna della pulsar.
I calcoli suggeriscono che l’oggetto cosmico misura tra 2,09 e 2,71 masse solari, per cui non è possibile classificarlo in modo affidabile e sarà necessario condurre ulteriori approfondimenti. Sebbene la sua natura resti ancora sconosciuta, concludono gli scienziati, questo elemento potrebbe derivare dalla fusione di due stelle di neutroni oppure potrebbe rappresentare il risultato dell’ambiente stellare estremo all’interno dell’ammasso globulare in cui si trova.