AGI – Le risorse stanziate nell’ambito del Pnrr offrono l’opportunità di affrontare le debolezze strutturali dell’economia italiana che hanno frenato la crescita e l’inclusione sociale negli ultimi due decenni, nonchè di sostenere le transizioni digitale e verde, anche attraverso gli investimenti pubblici. È quanto si legge in un rapporto dell’Ocse in base al quale per conseguire i benefici attesi dal Pnrr è fondamentale attuare appieno i progetti di investimento pubblico.
L’Italia – spiega l’Ocse – ha compiuto notevoli progressi nell’attuazione del Pnrr, anche varando riforme strutturali ambiziose nei settori della Pubblica Amministrazione, della giustizia civile e della concorrenza. Tuttavia sono emerse diverse sfide per quanto riguarda l’attuazione dei progetti di investimento pubblico, tra cui i tempi ristretti per la loro esecuzione, gli aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime, nonchè le interruzioni della catena di approvvigionamento. Alla fine del 2022 la spesa cumulata del Pnrr era inferiore di circa il 50 % rispetto alla pianificazione iniziale.
La spesa per l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile – sottolinea l’Ocse – è stata superiore al piano di spesa originale, il che è principalmente connesso al superbonus e agli altri crediti di imposta per la ristrutturazione delle abitazioni piuttosto che agli investimenti pubblici. Al contrario, vi erano stati ritardi nell’attuazione dei progetti di investimento pubblico, in quanto nel 2022 gli investimenti pubblici realizzati erano pari a meno di un quarto dell’importo inizialmente previsto (0,2 % del Pil rispetto allo 0,9 %).
Le autorità hanno adottato misure per accelerare l’attuazione dei progetti di investimento pubblico, tra cui la semplificazione delle procedure di appalto pubblico mediante lo snellimento delle norme sulle gare d’appalto pubbliche e il riconoscimento dell’attribuzione di responsabilità dei dipendenti pubblici per l’omissione e per gli atti compiuti con dolo e/o colpa grave. Le autorità hanno inoltre potenziato le misure per lo sviluppo delle capacità delle amministrazioni locali.
Il Pnrr rivisto e approvato dalla Commissione europea nel novembre 2023, secondo l’Ocse, potrebbe accelerare l’attuazione della componente del Piano relativa agli investimenti pubblici. Tale revisione riorienta il Pnrr verso progetti realizzabili entro il 2026, con una maggiore attenzione ai progetti infrastrutturali di grandi dimensioni e gestiti a livello centrale e, in alcuni casi, implicando una riduzione dei finanziamenti per i progetti gestiti a livello locale che hanno scarse probabilità di essere attuati prima del 2026. La revisione ridefinisce ulteriormente e adegua anche milestone e target del Pnrr, così da tener conto del mutato contesto economico, ivi inclusi i maggiori costi degli input produttivi.