Le notti di Nils Rossi sono quelle delle Drag Queen che illuminano i club Milanesi con i loro spettacoli coinvolgenti e i vari travestimenti originali e sfavillanti.
Ispirato dalle loro performance, il fotografo Nils Rossi ha intrapreso una ricerca mirata per ritrarre i protagonisti più eclettici delle notti di Milano. Nils Rossi con la sua serie fotografica PARTY c’introduce a dei volti androgeni, personaggi carichi d’esuberanza con costumi caratteristici e dai colori sgargianti, immagini che emergono per l’intensità e la gioia che trasmettono. Rossi è un fotografo professionista cresciuto a Milano che ha perseguito la sua passione artistica e fotografica, racconta con empatia l’intimo umano attraverso la ritrattistica per conoscerlo meglio potete leggere questa inedita intervista per Equall.
Come ti sei avvicinato alla fotografia?
Fin da bambino, ho avuto una passione travolgente per la fotografia, ho ricordi vividi di quando in famiglia guardavamo le diapositive, momenti in cui giocavo con ammirazione con la vecchia fotocamera di mio padre, anche se lui non era sempre contento quando le pellicole finivano misteriosamente bruciate. Il desiderio di catturare il mio mondo attraverso l’obiettivo era insaziabile, a diciott’anni, con il mio primo stipendio, ho finalmente acquistato la mia prima reflex.
Qual è la tua formazione artistica?
La mia formazione artistica è stata plasmata da esperienze pratiche e apprendimento sul campo. Le notti trascorse per le strade vivaci di Milano mi hanno forgiato, inseguendo l’ispirazione e catturando attimi di vita quotidiana. Ho avuto l’opportunità di fare pratica con un fotografo professionista, partecipando ai suoi set imparando le tecniche d’illuminazione durante il mio tempo passato come assistente in studio. Questo percorso ha costantemente alimentato la mia passione per l’arte visiva e l’espressione creativa attraverso l’obiettivo.
Quali sono gli autori che prediligi?
Ci sono tanti fotografi che ammiro molto, sono stato maggiormente ispirato dagli scatti di Erwin Olaf che purtroppo ci ha salutato nel 2023.
Cosa vuoi esprimere attraverso la fotografia?
Attraverso la fotografia, cerco di creare un ponte tra il mondo esterno e l’animo umano, unendo la bellezza dell’arte visiva alla profondità dell’esperienza umana. Desidero che le mie immagini agiscano come specchi dell’anima, riflettendo le emozioni, le storie e le sfumature della vita che altrimenti potrebbero rimanere silenziose nell’oblio. La mia ambizione è quella di trasformare l’osservatore in un viaggiatore, conducendolo attraverso paesaggi emotivi e fisici, illuminando aspetti nascosti della realtà e rivelando la bellezza intrinseca che risiede in ogni persona e in ogni luogo. In fondo, la mia fotografia aspira a essere un catalizzatore per la comprensione, la consapevolezza e la connessione, invitando gli spettatori a esplorare e a scoprire il mondo con occhi nuovi e cuori aperti.
Come nasce la tua serie PARTY?
Prima di parlare della serie vorrei farvi una domanda, Chi sono io? Chi siete voi? Esiste una definizione per ognuno di noi? Oppure ogni persona vede noi altri con i propri occhi e ne trae una “conclusione”?
La serie “PARTY” è nata da una profonda ricerca dell’autenticità umana. Sin dall’infanzia, ho nutrito un profondo interesse per l’esplorazione delle molteplici sfaccettature dell’essere umano e il desiderio di catturare la bellezza e la complessità delle persone che mi circondano. Tuttavia, è stato un momento di illuminazione, un’epifania se vogliamo, quando un caro amico a cui sono molto grato, mi ha ricordato un mio desiderio latente: ritrarre le Drag Queen. Questa rivelazione è stata il seme da cui è germogliata l’intera avventura artistica che ha portato alla creazione di “PARTY”. Le Drag Queen, e non solo, tutti i performer presenti nel progetto, con la loro straordinaria capacità di trasformazione e auto-espressione, incarnano una forma di libertà e autenticità che va oltre le convenzioni sociali. Nelle loro performance, si rivela una potente metafora della ricerca dell’identità e della lotta per l’accettazione in una società che spesso tende a relegare le differenze. Così, attraverso questa serie, mi sono impegnato a esplorare non solo l’estetica sfavillante e l’energia contagiosa dei party in cui le Drag Queen regnano sovrane, ma anche a dare voce a una narrativa più profonda e universale sull’autenticità, la diversità e il coraggio di essere se stessi in un mondo che spesso chiede conformità.
Cosa ti affascina del mondo delle Drag Queen?
La bellezza intrinseca del mondo delle Drag Queen risiede nella sua capacità di sfidare le convenzioni sociali e abbracciare la piena gamma dell’espressione umana. In un mondo che spesso tende a etichettare e limitare le persone in base a rigide categorie di genere e identità, le Drag Queen si ergono come avanguardia della libertà e dell’autenticità. La loro arte della trasformazione non è solo una performance estetica, ma una forma di ribellione contro le norme predefinite e una celebrazione della diversità umana. Attraverso il coraggio di incarnare personaggi vibranti e audaci, le Drag Queen ci ricordano che l’autenticità non conosce confini e che ogni individuo ha il diritto innato di esprimere se stesso senza paura né vergogna. Nel mondo delle Drag Queen, trovo un’ispirazione profonda nel loro atto di sfidare il status quo e nel loro impegno a creare uno spazio in cui la creatività, l’individualità e la libertà di essere sé stessi sono valorizzati e celebrati. In fondo, è un richiamo alla nostra stessa umanità e alla ricerca perpetua della verità interiore e dell’accettazione di sé.
Hai qualche nuova serie in programma?
Attualmente ho un progetto in elaborazione, il tema è la ricerca di me stesso.