martedì, Febbraio 25, 2025
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Neonati trovati morti nel giardino di casa, la madre resta ai domiciliari

AGI – La madre dei due neonati trovati morti nel giardino di casa a Traversetolo nel Parmense può restare ai domiciliari in attesa del processo. Lo ha stabilito la prima sezione penale della Cassazione, che ha annullato con rinvio per nuovo giudizio l’ordinanza emessa dal Tribunale del riesame dei provvedimenti coercitivi della libertà personale di Bologna che, in accoglimento dell’appello del Procuratore della Repubblica, aveva disposto la sottoposizione di Chiara Petrolini alla misura cautelare della custodia in carcere. 

 

La studentessa universitaria aveva partorito i due bambini a poco più di un anno di distanza, nel maggio 2023 e nell’agosto 2024. Attualmente è agli arresti domiciliari ed è tornata con i genitori nella villetta di Vignale di Traversetolo ribattezzata dagli abitanti della frazione “la villetta degli orrori”, dove, in giardino, sono stati trovati i resti dei due neonati. 

 

La studentessa 22enne di Traversetolo (Parma) è accusata di aver seppellito due neonati partoriti in segreto in casa, all’insaputa di fidanzato e genitori, di averli uccisi e di aver occultato i loro corpi. Il primo neonato è stato ritrovato dal cane di famiglia, mentre la nonna della ragazza custodiva la casa della 22enne e dei genitori, partiti in viaggio per New York il giorno dopo il parto di Chiara.

 

Dopo il ritrovamento del primo corpicino, i Ris di Parma hanno disossato il giardino e trovato i resti di un altro neonato che risalivano all’anno prima. Entrambi i neonati, secondo gli esami condotti, sono morti per “shock emorragico da recisione del cordone ombelicale, in mancanza di un’adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali”, cioè in assenza di una sutura. Il taglio del cordone ombelicale è avvenuto, dunque, in modo sbagliato e in assenza di assistenza medica.

Secondo il Tribunale del Riesame di Bologna, che il 17 ottobre scorso aveva deciso di accogliere l’appello della Procura di Parma che chiedeva per la ragazza il carcere, gli arresti domiciliari non avrebbero scongiurato “il pericolo di reiterazione criminosa che non può essere limitato all’uccisione del proprio figlio appena nato, giacche, tecnicamente, le esigenze cautelari sono riferite ai delitti della stessa specie”. In più, aveva precisato che “gli arresti domiciliari presso i propri familiari si rivelano inadeguati”.

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