AGI – Giorgia Meloni a tutto campo durante il punto stampa al porto islamico di Gedda, prima di salire sulla Nave Vespucci. Tanti i temi sul tavolo da affrontare. A cominciare dal rinvio a giudizio del ministro del Turismo Daniela Santanché, per la vicenda Visibilia, e dalla richiesta di dimissioni sollecitata a più riprese dagli esponenti dell’opposizione. “Non c’è nessun braccio di ferro, nessuna preoccupazione. Penso che la incontrerò – ha detto la premier -. Non sono riuscita, ma le mie giornate non è che siano state serenissime. Non era una mia priorità rispetto alle cose di cui mi sto occupando proprio perché la situazione è abbastanza fluida, ma sicuramente parlerò con Daniela”.
“Io ho negli ultimi giorni ho sentito ricostruzioni tutte abbastanza infondate, ha premesso Meloni -: non c’è un braccio di ferro, non c’è preoccupazione o imbarazzo che mi porterebbe a non partecipare al cdm o a rimandare la missione a Gedda: c’è una riflessione che deve tenere conto del quadro generale, in un clima sereno. Non credo che un rinvio a giudizio sia per esso stesso motivo di dimissioni. Penso anche che Santanché stia lavorando ottimamente, la valutazione che va fatta è quanto questo stia impattando” la vicenda giudiziaria “sul suo lavoro di ministro. E questa è una valutazione che va fatta col ministro Santanché, anzi che deve fare soprattutto il ministro, ma è quello su cui io attualmente non ho le idee chiare, tutto qui”.
Meloni ha poi affrontato il tema di Almasri, il terrorista libico arrestato a Torino su ordine della Corte penale internazionale poi scarcerato e rimpatriato. La Cpi “chiede chiarimenti e manderemo i chiarimenti” ma “ne chiederemo a nostra volta anche sulla base delle interrogazioni che sono state presentate”, ha spiegato il presidente del consiglio. “Credo che anche la Corte debba chiarire perché la procura ci abbia messo mesi a spiccare questo mandato di arresto e perché il mandato di arresto sia stato spiccato quando Almasri aveva già attraversato almeno tre nazioni europee e lasciava la Germania per andare verso l’Italia”, ha aggiunto. Infine, ha ribadito, “anche io vorrei chiedere dei chiarimenti alla Corte internazionale e lo farò – ha annunciato -. Spero che su questo tutte le forze politiche vogliano darci una mano”.
“Almasri – ha puntualizzato la premier – è stato liberato su disposizione della Corte di Appello di Roma, non su disposizione del governo.
Quello che il governo sceglie di fare di fronte a un soggetto pericoloso per la sicurezza è espellerlo immediatamente dal territorio nazionale. Questa non è una innovazione – ha spiegato – ma una prassi consolidata” perché soggetti pericolosi non possono viaggiare su un aereo di linea.
Altro tema del giorno, la tentata scalata a Mediobanca di Monte dei Paschi. L’offerta pubblica di scambio, secondo la premier, “dovrebbe rendere tutti quanti orgogliosi”, perché riflette il buon lavoro fatto per risanare la banca più antica d’Italia. “Dobbiamo essere orgogliosi che oggi una banca come Mps, che fino a ieri ha avuto problemi, oggi è completamente risanata e avvia operazioni ambiziose. Ho registrato che si tratta di un’operazione di mercato”. Meloni ha anche affermato che “se dovesse andare in porto, ovviamente noi parleremo della nascita di quel terzo polo bancario del quale abbiamo a lungo parlato nel dibattito non solo politico italiano e sicuramente un polo che potrebbe avere un ruolo importante nella messa in sicurezza dei risparmi agli italiani”.