venerdì, Ottobre 18, 2024
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“LOVE LIES BLEEDING”: FUGA QUEER NEL NEW MEXICO

Sudore, lacrime, sangue, sesso e violenza in un film che ribalta molti luoghi comuni e dove Kristen Stewart dà il meglio di sé.

Love Lies Bleeding è il secondo film della sceneggiatrice e regista britannica Rose Glass, che nel 2019 aveva suscitato una grande impressione con il suo debutto cinematografico Saint Maud, in cui raccontava l’ossessione religiosa. Il suo secondo film non è altrettanto serioso, ma mantiene la stessa forza e intensità del debutto. Sono rimasti anche i personaggi femminili queer dalle molteplici sfaccettature e il divertente gioco con gli elementi di genere, integrati da un notevole desiderio di greve umorismo e intrattenimento pulp.

La trama: due donne in mezzo alla mascolinità da palestra

Lou è la direttrice di una sala fitness e non ha a che fare solo con macho pompati e strenue bellezze di provincia, ma anche con bagni intasati e mille problemi quotidiani da risolvere. Siamo alla fine degli anni ’80 negli altopiani desertici del New Mexico, vicino alla città di Albuquerque. La piccola palestra di Lou è un luogo dove la mascolinità tossica aumenta ad ogni sollevamento di un manubrio, ad ogni spinta sul vogatore, ad ogni passo sul tapis roulant. Allo stesso tempo, questo luogo è anche un’espressione dell’indipendenza di Lou – e quindi una delle tante contraddizioni che rendono Love Lies Bleeding un film emozionante e sui generis.

La protagonista porta con sé molti problemi familiari. Sua madre è scomparsa, ha interrotto i contatti con il padre criminale Lou Sr., che gestisce un poligono di tiro e colleziona insetti disgustosi, sapendo benissimo che non potrà mai sfuggire completamente alla sua influenza in questa zona. Sua sorella maggiore Beth è bloccata in un matrimonio infelice con il brutale JJ. E poi all’improvviso appare la capricciosa e imprevedibile bodybuilder Jackie, che in realtà è solo di passaggio per partecipare a una competizione a Las Vegas.

Le due giovani donne, tra le quali ora si sviluppa un amour fou, possono essere intese come rivisitazioni più moderne di Thelma & Louise (1991) o come una versione queer della coppia etero di Natural Born Killers (1994). Alcune recensioni sottolineano anche lo stile di regia ironico di Quentin Tarantino, ma la Glass fa molto di più che conferire alle famose immagini cinematografiche un tocco chiaramente queer. Insieme alla coautrice Weronika Tofilska ha inventato due antieroine il cui comportamento non è mai idealizzato, ma la cui ricerca della felicità e desiderio di amore sembra tuttavia assolutamente comprensibile.

Lou e Jackie abbandonano rapidamente ogni moralità e sviluppano le proprie regole e strategie di sopravvivenza. La loro storia d’amore è caratterizzata dall’abuso di steroidi anabolizzanti, errori fatali e azioni omicide, ma anche da una profonda intesa tra due outsider – e da un’irrefrenabile attrazione erotica che si traduce in momenti giocosi pieni di abbandono sessaule, privi di cliché nella rappresentazione dei corpi femminili.

Kristen Stewart come icona queer

In alcuni punti, Love Lies Bleeding flirta pesantemente con i generi fantasy e horror. Di tanto in tanto la produzione coglie l’opportunità di essere sfacciatamente kitsch. In modo magico e fiabesco, il duo centrale in abiti scintillanti segue il motto dei Bronski Beat “Scappa, gira via” sotto un cielo stellato viola-blu-rosa – per poi essere riportato direttamente con i piedi per terra con tutta la sua forza. Per Lou, al volo alto segue di nuovo il lavoro sporco. Nei suoi movimenti selvaggi tra l’ambiente e il dramma di gangster, la commedia schietta, il thriller, la storia d’amore e la fantasia, il film è fluido come i suoi personaggi.

Quando si è trattato di interpretare Lou, Rose Glass ha subito pensato a Kristen Stewart. L’attrice, divenuta una superstar dopo importanti ruoli giovanili, tra cui in Panic Room (2002) di David Fincher e soprattutto con la serie Twilight (2008-2012), è diventata un’icona queer sia sullo schermo (ad esempio nella commedia lesbica natalizia Happiest Season del 2020 di Clea DuVall), che fuori, grazie al suo attivismo pro LGBTQ+.

In Love Lies Bleeding, la Stewart, con un piglio deciso e un aspetto trasandato, è molto lontana dalla solita presentazione di una donna che si lancia in un’avventura romantica. Insieme alla sua partner sullo schermo Katy O’Brian, ci regala sguardi luminosi di desiderio, tocchi gentili e ruvidi, gesti d’amore non convenzionali e atti appassionati di disperazione che abbiamo dovuto aspettare troppo a lungo in questa forma e in questa apertura nel cinema.

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