Torna a far parlare di sé Roberto Vannacci che rilascia nuove dichiarazioni nell’intervista per il settimanale “Chi”, pubblicata il 4 ottobre 2023
La polemica imperversata intorno al suo libro, Il mondo al contrario, edito da Il Cerchio Editore, ha mosso la politica e le associazioni per i diritti civili che hanno bollato come “indegne” le affermazioni dell’autore. Alla domanda che gli viene posta rispetto la sua posizione nei riguardi degli omosessuali, il Generale Roberto Vannacci risponde di “non avercela con loro”:
«Assolutamente no. Ho solo detto che non rientrano nella maggioranza della popolazione. Costituiscono una minoranza, proprio come me, per le scelte che ho fatto. Io sono l’esempio vivente di una persona “non normale”».
L’intervista prosegue, in uno scambio di battute sulla sua professione, briciole di vita personale disseminate tra una domanda e l’altra. Eppure certe parole sembrano pesare come macigni, per quanto i toni della conversazione possano apparire leggeri, sospesi tra le immagini patinate che lo ritraggono sorridente, sulla spiaggia di Viareggio, con sua moglie, Camelia. “Minoranza” e “non normale”, sono quel genere di affermazioni che, per quanto pronunciate in un sussurro, risuonano con violenza nelle menti delle persone che ascoltano.
Il peso delle parole
«Non avrei immaginato questo polverone», sostiene il Generale riferendosi alle polemiche scatenate dall’uscita del suo libro. Eppure che le parole abbiano un peso è un fatto innegabile: è forse la prima cosa che la vita insegna, dal momento che possono informare come disinformare, arricchire ma anche avvizzire le menti degli individui che ascoltano. Vannacci stesso si definisce la sua opera “il libro delle banalità” ostinandosi, tuttavia, in quanto edito, a definirlo “libro”.
Che cos’è un libro, bisognerebbe chiedersi e chi sono gli scrittori. Uno scrittore è un individuo in grado di cogliere il mondo interiore degli altri e di trovare una voce che possa essere riconosciuta, in quanto emozionale, efficace, mai slegata dal rispetto per i propri lettori. Ben diverso è raccogliere notizie sparse, senza una logica di narrazione, e assimilarle a “libro”. Lo stesso Vannacci dichiara:
«Ho messo insieme gli articoli che volevo pubblicare su ambiente, energia e nuove città. Il resto sono riflessioni personali».
Si potrebbe cercare, in un’iperbole di excusatio, di definire quella del Generale una forma di licenza poetica ma, la realtà, rimane quella che risuona nelle sole due parole “minoranza” e “normalità”.
Che cos’è una minoranza? Ma soprattutto, che cos’è la normalità?
Si tratta di concetti estremamente labili, da contestualizzare, affinché possano assumere un qualche significato concreto: una minoranza prevede una ridotta presenza di un certo nucleo di individui in relazione a un determinato contesto; normalità può assumere la veste medica di uno stato di salute ma anche associata a qualunque forma di convenzione (che è “normale” finché è socialmente accettata).
Il Generale Roberto Vannacci sostiene di essere “l’esempio vivente di una persona non normale” ed è, forse, l’unica verità certa che si può estrapolare dalle sue parole. “Non normali” lo siamo tutti, a nostro modo, perché ciascuno di noi conduce la propria vita con le proprie scelte, i propri gusti e colori diversi. “Nessuno è normale”, perché ciascuno di noi è una minoranza, un elemento irripetibile, il che ci rende tutti ugualmente particolari, unici. Siamo tutti unici e la normalità… beh, lasciamola alle convenzioni