sabato, Novembre 23, 2024
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LA PIOGGIA SULLA VITA DI UNA NORMALE COPPIA ARCOBALENO

Il Teatro Stabile d’Abruzzo (TSA) insieme alla pescarese Stefano Francioni Produzioni e alla romana Argot Produzioni producono la pièce In ogni vita la pioggia deve cadere, dramma scritto e diretto da Fabio Grossi e da lui interpretato insieme al partner Leo Gullotta.

Lo spettacolo racconta la storia di una vita, la vita di due persone che vivono assieme e che si amano. Due persone, due uomini, una coppia. In passato si sarebbe parlato della storia di “una coppia gay”, oggi si può dire che viene raccontata una “famiglia arcobaleno”, ma senza figli. Una famiglia che ha solo due unità, due identità che si incontrano e si riconoscono, ma che (forse e purtroppo) non sono riconosciute da tutti. In ogni vita la pioggia deve cadere parla di questo.

Fabio, spiegaci il titolo: “In ogni vita la pioggia deve cadere”. Che cosa significa esattamente?
Il significato è semplice, e neanche tanto misterioso: è un prestito. Mentre scrivevo la commedia, fui casualmente rapito da una musica, l’ascoltavo a loop. Quando andai a tradurre il testo, scoprii che, stranamente, aderiva perfettamente con la storia che avevo immaginato. Ecco svelato il motivo, semplice ma secondo me efficace, e che vuole anche essere un omaggio ad una grande interprete: Ella Fitzgerald. Poi c’è la questione della pioggia che in ogni vita deve cadere… beh, lascio all’interlocutore la decifrazione di questo simbolo.

Da cosa è tratto/ispirato il soggetto della piéce?
L’ispirazione l’ho cercata e l’ho trovata dentro di me. Con la voglia di voler raccontare una storia, una storia di due uomini che vivono assieme. Il significato della mia commedia sta nella normalità, raccontare come due persone che vivono insieme conducono la loro vita, tra amori, litigi e disavventure. “Normalità”, ripeto. È come dire: guarda, se mi pungo un dito, esce sangue dal mio come dal tuo o da quello di qualcun altro. Allo stesso modo, non perché sono due uomini (e non un uomo e una donna) a vivere assieme la cosa deve essere “anormale”. Spero di esserci riuscito, di raccontare quella che secondo me è solo una gran bella situazione di vita.

La questione delle famiglie arcobaleno sembra essere in qualche modo ancora non risolta, pur in una società apparentemente moderna e aperta come dovrebbe essere la nostra. È come se in qualche modo il mondo non riconoscesse o non volesse riconoscere questo tipo di famiglia. Tu cosa ne pensi?
L’essere umano vive di pregiudizi e vuole che la propria vita non abbia contraccolpi. È da questo stato di “inedia” che trova l’incapacità di cambiamento. Razzismo ed intolleranza nascono da questo. Atteggiamento molto comune che tranquillamente possiamo chiamare stupidità.

I pregiudizi oggi dovrebbero essere superati, la comunità LGBTQ+ dovrebbe essere accettata (oltre che riconosciuta). Eppure non è sempre così, soprattutto in Italia, nelle realtà di molti paesi di provincia. Qual è la tua opinione a riguardo?
Mi si chiede se la comunità LGBTQ+ dovrebbe … in grammatica questo tempo verbale si chiama “servile” e mi risulta ostico usarlo per questo. Personalmente, l’accettazione l’ho sempre considerata una ineducazione. In alcuni casi anche un crimine, alla stregua del Ku Klux Klan.

Come mai la scelta di Leo Gullotta per interpretare uno dei protagonisti?
Sono quindici anni, da settembre 2007, che con Gullotta collaboriamo, lavorando assieme, lui come protagonista ed io come regista dei nostri spettacoli… ben otto spettacoli! Sempre molto graditi dal pubblico. Non è quindi una novità. Quello da chiedere è come mai si è scelto che io ci sia, sul palcoscenico. Perché è una mia storia, forse dunque per una voglia di possesso, ma soprattutto perché penso che noi due rappresentiamo pienamente i personaggi.

Ritieni che l’omo-erotismo sia accuratamente rappresentato nel cinema, TV e teatro?
Come in tutte le cose, lo è ma sempre in maniera poco esaustiva, privilegiando spesso la situazione risibile. Devo dire che nel panorama internazionale trovo tutto più completo, sia i soggetti che le interpretazioni. Film come Il Vizietto hanno segnato un’epoca, ma la vita reale di una coppia LGBTQ+ non è solo quella! Alcune volte, ad esempio, può essere anche quella di un film come Philadelphia.

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