AGI – L’età minima di ammissione al lavoro è fissata al momento in cui il minore ha concluso il periodo di istruzione obbligatoria e comunque non può essere inferiore a 16 anni, o a 15 nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro; le deroghe sono consentite solo per lavori leggeri e durante le pause scolastiche.
Una proposta di legge della Lega prevede di consentire agli adolescenti – in età compresa tra i quattordici e sedici anni – lo svolgimento di prestazioni di lavoro occasionali, nei settori turistico-balneare e del commercio. Previa autorizzazione del genitore o di chi esercita la responsabilità genitoriale e mediante l’utilizzo del sistema dei ‘buoni lavoro’.
Al fine di “favorire i giovani in difficoltà economica o in condizione di transitorio disagio sociale” ma anche per creare con queste opportunità “una valida alternativa alla sempre più frequente solitudine o socialità negativa”. La proposta di legge è stata depositata alla Camera e firmata da una decina di deputati. Si parte da un assunto: soprattutto nel periodo estivo “le sempre più frequenti ordinanze anti-bivacco emesse dalle amministrazioni locali per tutelare la sicurezza e la qualità della vivibilità urbana disegnano uno scenario sempre più preoccupante nei periodi estivi, dove spesso molti minori non possono accedere a strutture di socializzazione, per assenza delle stesse o per motivi economici familiari, e si ritrovano a praticare comportamenti e consumi sbagliati e dannosi”.
Inoltre – sottolineano i firmatari della pdl – “sono sempre più frequenti i casi di reati e disordini commessi da baby gang in tutto il territorio nazionale e il rischio che un cosi’ lungo periodo di sospensione scolastica e di vacanza possa provocarne un aumento è assai elevato, con un impatto dirompente in termini di incolumità pubblica”.
“A tal proposito – si rimarca ancora – assume rilevanza il tema legato alla spettacolarizzazione delle azioni, grazie al crescente uso dei social network, che porta i più giovani a postare video mentre compiono attività illegali alla ricerca di visibilità”. L’obiettivo della proposta è, dunque, far si’ che, in via transitoria, ai più giovani sia permesso “di lavorare anche in settori diversi da quelli in cui già è consentito, come, ad esempio, i bar, i ristoranti, gli alberghi o gli stabilimenti balneari”. Aumentando cosi’ le tipologie di lavoro possibili per gli adolescenti.
“Nel periodo estivo – afferma Andrea Dara, primo firmatario della pdl – ci sono genitori che, dovendo lavorare o fare i turni, non riescono a seguire i propri figli e che, anche per i costi alti, non riescono a iscriverli nei centri ricreativi. In città turistiche e zone montane questi ragazzi potrebbero andare a lavorare” con uno sostegno ad hoc.
A decorrere dall’anno 2007-2008 il numero degli anni di istruzione obbligatoria è stato innalzato a dieci anni e, conseguentemente, l’età minima di ammissione al lavoro è innalzata ai 16 anni. Le uniche eccezioni ammesse al limite d’età minima per lavorare sono connesse allo svolgimento di attività lavorative di carattere culturale, artistico o pubblicitario o comunque nel settore dello spettacolo. L’obiettivo della pdl è estendere la possibilità per gli adolescenti di affacciarsi al mondo del lavoro, svolgendo anche altri ‘lavoretti’. Si arriverebbe “a permettere una reale creazione di reddito per i beneficiari”, aiutando “cosi’ i bilanci familiari e permettendo una sicura crescita personale dei percettori, in termini di coscienza e responsabilità e di qualità della vita”.
Naturalmente – si legge ancora nel testo – in un quadro di giusta remunerazione, coerenza e compatibilità delle possibili mansioni e assoluta sicurezza. “La commissione potrebbe coinvolgere le parti sociali e individuare le formule migliori per permettere ai ragazzi di fare dei lavoretti, con dei limiti legati agli orari e alle funzioni”, dice ancora l’esponente leghista. Uno degli strumenti – ipotizza Dara – sarebbe quello dei ‘voucher’.
“è chiaro che ci sono delle difficoltà nel far firmare un contratto” a un adolescente, ma con un confronto con le parti sociali “si potrebbe arrivare a trovare delle soluzioni idonee. Una legge ovviamente sul lavoro ai minori già c’è, si tratterebbe di introdurre una sperimentazione per gli anni 2024, 2025, 2026 e 2027”.