AGI – “Quel giorno ho distrutto la vita di Giulia e del bambino che ero pronto ad accogliere. Quel giorno anch’io con loro me ne sono andato. Non chiedo che queste scuse vengano accettate”. Lo ha detto Alessandro Impagnatiello rendendo dichiarazioni spontanee nella prima udienza del processo in cui è imputato per omicidio pluriaggravato della compagna Giulia Tramontano, interruzione non consensuale di gravidanza e vilipendio di cadavere.
Prima papà Franco e poi la sorella Chiara sono usciti dall’aula della Corte di assise d’appello, mentre Alessandro Impagnatiello rendeva dichiarazioni spontanee chiedendo, in un passaggio, a loro scusa. Ad ascoltare le parole del 30enne sono rimasti la madre Loredana e il fratello minore Mario.
Non sarà ripreso dalle telecamere il processo a carico di Alessandro Impagnatiello imputato per l’omicidio pluriaggravato di Giulia Tramontano, uccisa con 37 coltellate lo scorso 27 maggio a Senago. Lo ha deciso con un’ordinanza la Corte di assise di Milano. Sulla questione la Procura con la procuratrice aggiunta Letizia Mannella ha sostenuto che con le riprese audiovisive si corre il rischio di “decontestualizzare” lo svolgimento del processo.
Alla richiesta di negare l’autorizzazione si sono associati il legale di parte civile e le avvocate di Impagnatiello. Nonostante “l’interesse pubblico” in quanto si tratta del “primo processo dopo la legislazione emergenziale” contro i reati da codice rosso “prevale il mancato consenso delle parti”, ha motivato la presidente Antonella Bertoja.