domenica, Novembre 24, 2024
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TRA ORIENTE E OCCIDENTE: I FUMETTI LGBT

Che non esista soltanto l’amore eterosessuale è una realtà che, finalmente, trova ampia rappresentazione anche nel mondo dell’editoria; in particolare, il fumetto è un genere che ha dato un contributo importante alla rappresentazione e alla visibilità della comunità LGBT. Questo accade in quanto esso è un genere vicino a tutte quelle che sono le “culture alternative”, ed è divenuto il mezzo privilegiato per raccontare storie di coming out. Ovviamente, anche nell’ambito del fumetto lgbt si distinguono diversi sotto-generi:

in prima linea sono i “gay comix” o “fumetti gay”; alcuni hanno un taglio di tipo erotico, altri invece no. 

Negli Stati Uniti le iniziative editoriali di stampo lgbt hanno avuto inizio nei primissimi anni ’70 e si sono consolidate negli anni ’80 e ’90, con una certa varietà di proposte e di stili. A partire dagli anni novanta anche grandi editori come DC Comics e Marvel Comics, specializzati in supereroi, hanno inserito personaggi LGBT all’interno delle proprie pubblicazioni.

Spiega Axel Alonso, redattore capo della Marvel: “quando i matrimoni gay sono diventati legali nello stato di New York, ci siamo posti il problema, anche perché la maggior parte dei nostri eroi abita lì». Va da sé che i supereroi, oltre che avere una identità segreta, avevano spesso anche una identità sessuale segreta, in attesa di fare coming out. 

Caso eclatante è stato quello di Supeman: Jon Kent, figlio di Superman nonché erede del mantello rosso, si dichiara bisessuale. Questo fatto è stato interpretato come una notevole apertura del mondo dei fumetti all’inclusione e alla diversità, soprattutto da quando al giovane Jonathan sono stati accostati tanti altri supereroi e personaggi queer. Sotto la maschera, dunque, non ci sono più prevalentemente personaggi maschi, bianchi ed etero.

Secondo un articolo del New York Times dedicato proprio al boom di supereroi LGBT, «i fan gay hanno a lungo ammirato i corpi incredibilmente perfetti e il carattere cesellato dei loro eroi fino a sentire un senso di vicinanza con alcuni, come gli X-Men, che combattono per essere accettati in un mondo che li teme e li odia semplicemente perché sono mutanti (ossia “diversi”)». 

Interessante sarà sottolineare come, per quanto la rappresentazione dell’omosessualità fra supereroi sia un fatto piuttosto recente, in Giappone ci erano arrivati già un paio di decenni fa con la love story fra Sailor Uranus e Sailor Neptune nell’anime Sailor Moon.  Sul rapporto tra le due, l’autrice dichiarò durante una intervista per Kappa Magazine, nel 1996:

«la loro amicizia è talmente forte da sfociare nell’amore. L’amore non esiste solo tra sessi diversi, ma può nascere anche un amore omosessuale, in questo caso tra due ragazze».

Ovviamente, la cosa non era stata accolta con molta apertura mentale, tanto da essere censurata; la psicologa Vera Slepoj accusò il cartone di animato di compromettere l’identità sessuale dei fanciulli, dichiarando: “[Sailor Moon] propone una giovane eroina e si sono riscontrati casi di bambini di sesso maschile che, seguendo quotidianamente il cartoon, hanno finito con l’identificare in questo personaggio forte, vincente, potente, un modello di comportamento, femminilizzando il loro modo di vivere, le relazioni con i coetanei e chiedendo di poter vestire come la loro eroina”. 

In poche parole, Sailor Moon ha fatto da spartiacque per il genere, rendendolo portatore di una valenza femminista e rovesciando gli stereotipi femminili tradizionali, affrontando temi più adulti e ponendo riflessioni sull’identità di genere e sulla sessualità; anche per questi motivi è sopravvissuta negli anni alle censure, diventando “icona planetaria simbolo della diversità e paladina delle identità non binarie” (cit. giapponetvb.com).

Ad oggi, moltissimi sono i manga e gli anime che hanno come protagonisti, o comunque tra i personaggi principali, maschi omosessuali. Nato da principio nell’ambito degli shojo manga, negli anni Settanta, lo Shonen Ai è divenuto col tempo un genere a sé, molto gradito alle giovani lettrici giapponesi, poiché l’omosessualità maschile interessa loro molto, identificando nell’uomo gay un uomo migliore di quello etero.

In Italia nel 2011, In concomitanza con l’EuroPride, il più importante evento per la comunità omosessuale, nacque Renbooks, la prima casa editrice italiana di fumetti a carattere totalmente LGBTQI: “in un momento storico nel quale la comunità LGBTQI è sotto l’occhio del ciclone, sentivamo l’urgenza di fare qualcosa e di scendere in campo in prima persona con i nostri mezzi.” (cit. flashfumetto.it) 

In conclusione, l’inclusione e la diversità sono attualmente le tematiche centrali.

Il direttore della Panini Comics ha altresì dichiarato: “C’è stato un tempo in cui i supereroi dovevano celare il loro orientamento sessuale. Un tempo di regole ristrette e codici di censura impossibili da abbattere persino per chi possiede dei superpoteri. (…) Oggi i supereroi possono essere orgogliosamente gay”.

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