martedì, Febbraio 25, 2025
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“Francis e Guglielmino”, il libro di Pellegrino su Clinton e D’Alema

AGI – “Secondo me Prodi si rese conto che il Governo da lui presieduto non avrebbe retto alla prova della guerra dei Balcani”. Lo pensa Giovanni Pellegrino, ex Presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sul terrorismo e le stragi, che ha dato alle stampe (Manni editore) il libro ‘Francis e Guglielmino’, un apologo in cui si ripercorre la caduta di Prodi, la nascita del Governo D’Alema, l’attivismo di Francesco Cossiga che fu decisivo per la nascita di una nuova maggioranza, le decisioni di Bill Clinton e la guerra per il Kosovo. Pellegrino scrisse questo ‘Apologo di scimmie e umani‘ nell’agosto 1999. “A rileggerlo e alla luce di quanto in seguito è avvenuto – scrive oggi Pellegrino – sono anch’io sorpreso della mia preveggenza, che a tanti apparirà difficilmente credibile, ma che potrà essere confermata da amici che lessero il racconto, quando avevo appena terminato di scriverlo e che con il passare degli anni abbiano preso atto dell’esattezza delle mie previsioni”.

Nel 1999 Pellegrino decise infatti di non pubblicare l’apologo perché i suoi amici in politica ritenevano che il suo pessimismo “fosse frutto di una paranoia determinata da una troppo lunga presidenza della Commissione di inchiesta sul terrorismo e le stragi, ovviamente ammonendomi sull’inopportunità politica di una pubblicazione del racconto”. “Senonché – scrive oggi Pellegrino – i fatti tornarono ben presto a darmi ragione: l’esperienza di D’Alema al vertice dell’esecutivo durò assai meno di quanto i fans del leader maximo avevano previsto e nelle elezioni del 2001 (a meno di due anni dalla scrittura del racconto!) Berlusconi tornò a palazzo Chigi forte di una maggioranza, di cui faceva parte il figlio di Cossiga, Giuseppe, eletto deputato nelle file di Forza Italia”.

I personaggi del libro di Pellegrino sono:

  • Guglielmino (Clinton)
  • Macchia (Gorbaciov)
  • Parroco (Prodi)
  • Zirvius (Berlusconi)
  • Bertino (Bertinotti)
  • Francis (Cossiga)
  • Frezza (Moro)
  • Halem (D’Alema)
  • Omar (Gheddafi)
  • Charly (Scognamiglio)
  • Bocciolo (Iervolino)
  • Rospo (Dini)

La tesi di fondo è che il gorilla imperatore Guglielmino accettò l’idea del Governo di Halem solo perché gli servivano le basi militari per la guerra nei Balcani. Parroco e Bertino non erano affidabili per questa operazione. Francis fu il garante e il braccio destro di Guglielmino. Mentre i collaboratori di Halem già sognavano il Quirinale, Pellegrino scrisse invece nell’agosto 1999 questo epilogo: Guglielmino era di “ottimo umore” dopo la vittoria nella guerra. “L’imperatore delle grandi scimmie accolse Francis con la cordialità e il rispetto dovuti a un vassallo fedele e ordinò che ricchi premi gli fossero consegnati. ‘Ora – disse Francis – sapete che di Halem potete fidarvi e quindi potrete fare a meno dei miei servizi’. Guglielmino però scosse il capo: ‘Di Halem abbiamo fatto bene a servirci, seguendo il tuo consiglio. Ma ora è su Zirvius che intendiamo puntare'”.

Pellegrino/Cassandra così prosegui’ l’apologo: “‘Su Zirvius?’ si meravigliò Francis che di Halem aveva stima. Guglielmino capì che al fedele amico dei gorilla una spiegazione era dovuta. ‘Com’è Halem?’ gli chiese. E Francis pronto: ‘Intelligente e fedele’. ‘E Zirvius?’ ‘Fedele e cretino’ rispose Francis. Ma Guglielmino non fece una piega dinanzi a quella che poteva anche apparire un’impertinenza del vecchio vassallo. ‘Appunto per questo’ concluse serafico ‘e’ su Zirvius che dobbiamo puntare. Abbastanza presto dovrai darti da fare, perché sostituisca Halem nel comando di voi macachi'”.

La guerra della Nato nei Balcani terminò nel giugno 1999. Il Governo D’Alema/Halem fini’ nell’aprile 2000. Per un anno ci fu l’Amato II. Berlusconi/Zirvius entrò a palazzo Chigi nel 2001 e vi restò ininterrottamente per 5 anni fino al 2006. Alla presentazione del libro, nei saloni dell’Enciclopedia Treccani, D’Alema definisce così Giovanni Pellegrino, oggi 86enne, visibilmente emozionato: “Gli rendo omaggio. Di cultura socialista, lo convinsi a candidarsi al Senato per il Pci a Lecce. Lui accettò, le probabilità erano scarse. Raddoppiammo i voti. Da solo Pellegrino valeva tutta la storia del Pci salentino“. Su Clinton D’Alema aggiunge: “Lo incontrai dopo la mia uscita da palazzo Chigi. Lui mi disse semplicemente: ‘I miss you'”. 

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