domenica, Aprile 13, 2025
spot_imgspot_imgspot_imgspot_img

CMQMARTINA: “LA COMUNITÀ LGBTQ+ FA PARTE DELLA MIA VITA”

“La mia autenticità si riflette nelle mie canzoni”.

Cmqmartina è un’artista di ampio respiro e creatività. La sua personalità forte ed estremamente versatile è accompagnata ad un rimo inconfondibile che mischia cupezza e forte energia. Lo si nota nel suo ultimo disco, Bianzola Issues, dove il suo modo di essere è preponderante. In occasione dell’intervista rilasciata per Trash Italiano, abbiamo avuto l’occasione di scambiare alcune opinioni sul movimento LGBTQ+ e la sua militanza nella musica a favore dei diritti e dell’uguaglianza.

La tua musica riflette molto di te stessa, ma anche un forte legame con la comunità LGBTQ+. Ci racconti di più?
“La comunità LGBTQ+ è sempre stata una parte fondamentale della mia vita. Nonostante io abbia fatto tutte le scuole cattoliche, fin da bambina ho avuto una connessione con la comunità che mi ha permesso di crescere sentendomi accolta. Quando parlo di questo mondo nella mia musica, parlo proprio di un posto sicuro, dove mi sento libera di essere me stessa. È una parte di me che mi ha sempre sostenuto, e credo che la mia musica e il mio linguaggio possano essere un riflesso di questa appartenenza. Ho sempre cercato di rimanere fedele a chi sono, e penso che questa autenticità si senta nelle mie canzoni”.

E come ti vedi in relazione alla musica? Cosa ti rappresenta di più, la parte musicale o la parte legata alla tua identità personale?
“Credo che entrambe le cose siano strettamente legate. La musica per me è un’espressione totale di chi sono. Fin da adolescente mi sono sentita parte della comunità, e poi ho capito di essere anche bisessuale. Questo mi ha permesso di esplorare la mia identità in un modo più completo. Quando scrivo e canto, lo faccio con la consapevolezza che la mia musica è un riflesso del mio percorso, delle mie esperienze. La mia identità è davvero integrata con quello che faccio, ed è qualcosa che non posso separare. Non posso fare musica senza che essa rappresenti il mio mondo interiore”.

Hai mai percepito il gender gap, specialmente nel mondo musicale? Come lo affronti nel tuo lavoro?
“Sì, il gender gap esiste, e credo che non sia facile essere donna, non solo nella musica, ma in generale nella società. Nel mondo della musica c’è molta competizione, soprattutto per le donne. Spesso le etichette musicali cercano di fare una “popstar” in base a degli stereotipi, e questo non è facile da gestire. Noi donne siamo spesso costrette a competere e a cercare di essere “diverse” dalle altre per riuscire a emergere. Ma quello che trovo ancora più difficile è che spesso viene richiesto un look e un comportamento che non sono fedeli alla nostra identità. Per me, invece, l’estetica deve coincidere con la mia personalità, e penso che sia fondamentale restare se stessi anche nel modo in cui ci presentiamo al pubblico”.

VIRGO FUND

PRIMO PIANO