(Adnkronos) – Il Procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, resterà per altri 4 anni alla guida della piccola Procura della Gallura. La conferma dell’incarico è arrivata dal Consiglio superiore della magistratura. Sarà, quindi, ancora Capasso a rappresentare l’accusa nel processo a carico di Ciro Grillo, il figlio del fondatore del M5S Beppe Grillo, e dei suoi tre amici, accusati di violenza sessuale di gruppo. “Vorrei precisare che io sono il Procuratore di Tempio Pausania e non del processo Grillo…”, dice Gregorio Capasso in una intervista all’Adnkronos. “L’ufficio del Pm è impersonale anche se sarebbe opportuno, ove possibile, che i processi fossero seguiti dai Pm che li hanno istruiti. Dunque, non parliamo di singoli processi”. La giustizia, soprattutto in questi giorni, è un tema particolarmente caldo. Molte riforme sono state fatte e altre sono in cantiere. Si parla anche di incentivi economici per i magistrati più efficienti per smaltire l’arretrato, in ossequio agli obbiettivi del Pnrr. Ma Capasso che idea si è fatto? “E’ una tematica complessa e da inquadrare in un contesto più ampio. Fermo restando che tutti, magistrati compresi, hanno il diritto di esprimersi su questioni di carattere generale, ritengo che il magistrato, dovendo applicare le leggi, non possa che prenderne atto, eventualmente azionando gli strumenti tecnici che ha a disposizione laddove la legge si presti ad interpretazioni diverse in riferimento alle fonti normative superiori. Naturalmente gli organi istituzionali e rappresentativi della magistratura possono interloquire, nelle forme previste, per offrire il proprio contributo tecnico su proposte o disegni di legge”.