venerdì, Febbraio 7, 2025
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Accorpare politiche e amministrative nel 2027, la maggioranza ci riflette

AGI – Anticipare a marzo del 2027 la scadenza della legislatura in modo da tenere il voto a giugno e lasciare al prossimo governo la responsabilità della legge di bilancio. Evitando una nuova campagna elettorale sotto l’ombrellone e accorpando le Politiche alla tornata amministrativa.

È ancora presto per definire quadro e tempi delle prossime elezioni ma diverse fonti del centrodestra spiegano che nelle varie riunioni di maggioranza prende sempre più corpo questo scenario. Ipotesi che, tra l’altro, è stata rilanciata anche al tavolo del centrodestra, secondo quanto apprende l’Agi, tenutosi alla presenza del ministro Roberto Calderoli sul tema delle Comunali.

Nel 2022 si è votato il 25 settembre ma l’orientamento, conferma anche un esponente di governo, sarebbe quello di non ripetere più lo schema di quando, dopo le dimissioni da parte dell’allora presidente del Consiglio Mario Draghi, gli italiani furono chiamati bruscamente alle urne. Furono necessari tempi rapidi collegati alla necessità di preparare la Finanziaria entro il 31 dicembre 2022, senza la quale il nostro paese sarebbe obbligato a passare all’esercizio provvisorio di bilancio. Una chiusura di alcuni mesi (per tempi tecnici) anticipata della legislatura, alla quale il Quirinale non si opporrebbe, farebbe comunque maturare il diritto alla pensione (al compimento dei 60 anni) ai parlamentari al primo mandato (scatta dopo 4 anni, 6 mesi e un giorno).

L’opzione – secondo quanto si apprende – è sul tavolo del governo, seppur ogni tipo di valutazione è prematura. In quel caso si potrebbe andare, spiega uno dei maggiorenti della coalizione, a un election day con le Comunali del 2027.

Da Roma a Milano, fino a Napoli, Bologna, Venezia e Torino, sono oltre duemila i Comuni che andranno al voto oltre i cinque anni del naturale mandato, ovvero nell’arco dei sei mesi successivi. Il ministero dell’Interno ha fornito chiarimenti sulle amministrazioni comunali andate al voto nel 2020/21: i Comuni che hanno votato nel secondo semestre del 2020, andranno al rinnovo nella primavera del 2026 (sempre in un unico giorno), quelli che hanno votato nel secondo semestre del 2021, rieleggeranno i propri organi nella primavera del 2027.

Per quanto riguarda quest’anno i fari sono puntati soprattutto sulle Regionali: Valle d’Aosta, Marche, Toscana, Puglia, Campania e Veneto. Per quest’ultima regione era circolata l’ipotesi di uno slittamento nel 2026 per permettere – sulla base di una legge regionale che sancisce come le elezioni debbano tenersi in primavera – al governatore Luca Zaia di presenziare alle Olimpiadi Milano-Cortina. Il dossier è al vaglio del dipartimento affari enti locali del Viminale ma anche il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, nella riunione di ieri avrebbe sottolineato – riferisce uno dei partecipanti all’incontro – che la strada non è percorribile. E dunque per l’alleanza resta da sciogliere il nodo del terzo mandato.

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