lunedì, Febbraio 24, 2025
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Omicidio di Sharon Verzeni, la difesa di Sangare vuole chiedere la perizia psichiatrica

AGI – L’avvocato Giacomo Maj ha intenzione di chiedere domani alla Corte d’Assise di Bergamo che Moussa Sangare, 31enne cittadino italiano di origini maliane, venga sottoposto a una perizia psichiatrica per stabilire se fosse capace d’intendere e di volere quando, nella notte tra il 29 e il 30 luglio dell’anno scorso, uccise Sharon Verzeni a Terno d’Isola.

 

Sarà questo il passaggio più importante della prima udienza del giudizio col rito immediato a carico del giovane accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, dalla premeditazione e dalla minorata difesa per il delitto che per un mese tenne avvinta l’opinione pubblica in attesa che gli investigatori trovassero la chiave per quello che appariva un rompicapo. Il killer in bicicletta venne individuato attraverso le telecamere. I continui sopralluoghi nella casa dove la barista viveva col promesso sposo Sergio Ruocco fecero sospettare in un suo coinvolgimento, ipotesi completamente spazzata via dall’epilogo dell’inchiesta.

 

Poco dopo la mezzanotte uscì di casa da sola con le cuffiette alle orecchie, un’abitudine, come raccontò Ruocco, che aveva preso negli ultimi tempi perché voleva perdere qualche chilo. Ormai in fin di vita per le coltellate ricevute da Sangare in via Castegnate, si aggrappò a un cancello e riusci’ a chiamare il 118 dicendo, prima di morire: “Mi ha accoltellata”. Il racconto di Sangare, aspirante rapper che viveva in una casa occupata, delineo’ un omicidio senza movente: “Ho visto una ragazza con le cuffiette che guardava le stelle nel cielo.

 

L’ho avvicinata da dietro, le ho messo una mano sulla spalla e le ho detto: ‘Scusa per quello che sta per succedere'”. Sangare affermò che quella notte fu mosso da un “feeling” e uccise senza una ragione la persona in cui si imbattè, quella che, secondo la valutazione del gip, gli parve più indifesa. Domani sono attesi in aula Bruno Verzeni, il papà di Sharon, la mamma Maria Teresa Previtali, parti civili coi figli Melody e Christopher, oltre a Ruocco, tutti assistiti dall’avvocato Luigi Scudieri. 

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