giovedì, Febbraio 6, 2025
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FdI al 29,5%, Pd al 23,3%. I dati dell’ultima Supermedia AGI/YouTrend

AGI – Se le logiche adoperate da chi fa analisi dell’opinione pubblica ricalcassero quelle di chi fa comunicazione politica, dovremmo dire che la Supermedia di oggi presenta dei dati clamorosi. Infatti, all’indomani delle sedute parlamentari in cui i ministri Nordio e Piantedosi hanno fornito le rispettive relazioni sulla vicenda Almasri, fortemente contestate dalle opposizioni, il quadro che emerge dalla Supermedia AGI/YouTrend è sostanzialmente immutato rispetto a quello di due settimane fa.

 

I dati di oggi, elaborati sui sondaggi pubblicati negli ultimi 15 giorni, risentono sicuramente del caso Almasri, essendo stati realizzati in buona parte dopo che sono emerse le prime accuse da parte dell’opposizione e le conseguenti repliche da parte della maggioranza di governo. A dire il vero, non possiamo ancora sapere se – e in che modo – le infuocate sedute di mercoledì alla Camera e al Senato hanno influito sulle opinioni politiche degli italiani, ma possiamo già iniziare a capire che idea si sono fatti della vicenda.

 

 

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Come si diceva, il quadro odierno appare estremamente stabile: Fratelli d’Italia è il primo partito (nuovamente sotto il 30% dopo il picco toccato la scorsa settimana), seguito da un PD staccato di poco più di 6 punti. Terzo è il Movimento 5 Stelle all’11,5%, seguito da Forza Italia e Lega, separati da poco più di mezzo punto. Ma davvero è possibile che sia tutto così immobile, nonostante gli eventi politici piuttosto clamorosi delle ultime settimane? Proviamo ad analizzare i dati dei singoli istituti, prendendo in esame i primi due partiti: per Noto, FDI è rimasto stabile al 30,5% mentre il PD ha perso mezzo punto (24%); secondo SWG, invece, da inizio gennaio FDI ha perso leggermente terreno (-0,3%), mentre il PD è un po’ cresciuto (+0,4%); e ancora: per Ipsos, rispetto a fine dicembre, FDI ha recuperato lo 0,2% (salendo al 27,8%) mentre il PD lo 0,3% (portandosi al 22,8%). Per farla breve: a parità di “paniere” di istituti considerati, il consenso ai partiti è rimasto praticamente immutato rispetto a ciò che abbiamo visto già a inizio gennaio.

 

Questo spiega perché i dati della scorsa settimana costituiscono più un’eccezione (dovuta a una diversa composizione del paniere dei sondaggi considerati) che non una variazione vera e propria. Non a caso, oggetto delle nostre analisi è sempre, più che il dato puntuale e le variazioni di breve periodo, le tendenze (i trend, appunto) che emergono nel medio/lungo periodo.  

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E proprio allargando lo sguardo al medio periodo possiamo notare due tendenze, ossia che nell’ultimo mese due partiti sembrano aver perso leggermente consenso: da un lato Forza Italia, passata dal 9,5% al 9,2%; dall’altro, Azione, scesa dal 2,9% al 2,6%. Per il partito di Carlo Calenda, peraltro, questo calo non significa solo allontanarsi dalla soglia critica del 3% (attuale soglia di sbarramento per le elezioni politiche), ma anche essere agganciato da Italia Viva, che per contro nelle ultime settimane ha evidenziato una tendenza positiva.

 

Una volta chiarito che le recenti polemiche sul caso Almasri non hanno né beneficiato i partiti di maggioranza (come indirettamente suggerito da Giorgia Meloni) né li ha danneggiati (come sostenuto da Paolo Mieli, citando l’ultimo sondaggio SWG che mostrava una variazione negativa dello 0,2% in una settimana per FDI), vediamo di capire cosa ne pensano davvero gli italiani su questo caso e, più in generale, dello scontro ormai divenuto sistemico tra governo e magistratura.

 

Innanzitutto, c’è da dire che la magistratura nel suo complesso non gode della fiducia della maggioranza degli italiani: lo ha rilevato, da ultimo, l’edizione 2024 del Rapporto “Gli italiani e lo Stato” di Demos, che fotografa per i magistrati un tasso di fiducia pari al 43%. Dati confermati da un recente sondaggio di EMG, secondo cui solo il 39% degli italiani dà alla magistratura un voto pari o superiore alla sufficienza (6 su 10). In realtà il sondaggio EMG ha posto anche una domanda più diretta, ossia chi avesse ragione tra Giorgia Meloni e i magistrati rispetto alle polemiche recenti: a prevalere, sia pure non di molto, sarebbe la premier con il 42% contro il 39% delle toghe.

 

L’istituto Noto invece ha posto una serie piuttosto articolata di domande specifiche sul caso Almasri. La fotografia che ne è emerge è quella di un paese diviso, a partire dell’indagine a carico di Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano: per il 46% un atto inopportuno, per il 44% opportuno. Sulle motivazioni della liberazione e del successivo (immediato) rimpatrio di Almasri, gli italiani sembrano non credere alla versione del ministro Nordio (secondo il quale l’atto della Corte Penale Internazionale presentava dei vizi di forma): solo il 21% crede infatti che la causa risiedesse in un errore burocratico, mentre il 52% è dell’opinione che si sia trattato del prevalere di una “ragion di stato”. In generale, comunque, il 43% degli italiani pensa che il Governo Meloni sul caso Almasri abbia agito facendo gli interessi dell’Italia, mentre il 35% ritiene che non sia stato fatto l’interesse nazionale e il 22% non si esprime. Vedremo se, alla luce dell’apertura di un’inchiesta da parte della Corte Penale Internazionale proprio sull’operato dell’Italia e del suo esecutivo, queste percentuali saranno destinate a cambiare.

 

NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 23 gennaio al 5 febbraio, è stata effettuata il giorno 6 febbraio sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati.
I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Demopolis (data di pubblicazione: 29 gennaio), Eumetra (30 gennaio), Euromedia (28 gennaio), Ipsos (1° febbraio), Noto (4 febbraio), Piepoli (31 gennaio), SWG (27 gennaio e 3 febbraio) e Tecnè (25 gennaio e 1° febbraio). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.

 

 

 

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