AGI – L’Italia ha avuto un ruolo di primo piano della terza edizione del Libya Energy & Economic Summit, un forum sull’energia organizzato dal governo che si è tenuto a Tripoli il 18 e 19 gennaio. L’Italia era presente con un padiglione di sette aziende, organizzato da Anima Confindustria, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia in Libia, dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE) e della Camera di Commercio Italo-Libica. Durante i due giorni del forum, i rappresentanti delle aziende italiane espositrici hanno tenuto incontri e scambiato contatti di alto livello. Hanno inoltre partecipato al dibattito dal titolo “Liberare il potenziale della partnership energetica tra Libia e Italia”, durante il quale hanno ribadito la volontà di rafforzare la loro presenza nel Paese nordafricano. Eni e Mellitah Oil Gas, filiale della multinazionale italiana, sono stati Diamond Sponsor dell’evento. Le sette aziende espositrici sono state Cvb Valves, Delta Solutions, Drafinsub, Elifly, Petrostar, Saer Elettropompe e Valvitalia.
Durante il dibattito, i rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale libico e italiano hanno discusso su come approfondire la collaborazione in settori chiave. In questa occasione, Antonio Passarelli, responsabile delle Relazioni internazionali di Anima Confindustria, ha sottolineato come le partnership con la Libia possano diversificare l’economia del Paese. “Vogliamo essere un partner in molti settori in Libia, tra cui l’edilizia, il trattamento delle acque e molti altri”, ha detto Passarelli, aggiungendo che “la presenza di aziende italiane in Libia è molto importante e molto apprezzata dal nostro governo, e vogliamo assicurare alle istituzioni e alle autorità locali la nostra disponibilità ad ampliare questa partecipazione”. Da parte sua, il vice ambasciatore italiano in Libia, Riccardo Villa, ha parlato dei vantaggi economici delle relazioni commerciali tra Libia e Italia, sottolineando che la recente apertura di voli diretti tra Tripoli e Roma è destinata a migliorare la cooperazione.
I partecipanti hanno affermato che il trasferimento di competenze, conoscenze e tecnologie è fondamentale per la crescita economica della Libia. Stefano Pavanello, direttore di progetto della società di ingegneria Petrostar, ha sottolineato l’importanza delle partnership in settori quali il trattamento delle acque, la petrolchimica e lo sfruttamento di petrolio e gas. Marco Vacchieri, Branch Manager della società di tecnologia sottomarina Drafinsub, ha presentato le attività dell’azienda, affermando che lo sviluppo delle infrastrutture petrolifere e del gas offshore della Libia giocherà un ruolo chiave nel raggiungimento dell’obiettivo del Paese di aumentare la produzione di petrolio a due milioni di barili al giorno entro il 2030.
Durante il Libya Energy & Economic Summit di Tripoli, anche Luca Vignati, Direttore Upstream di Eni, ha preso la parola per affermare che la Libia rimane un player importante per l’azienda, visto che è l’unico Paese in cui “avremo tre pozzi esplorativi in tre contesti diversi (onshore, acque basse e acque profonde) nel 2025”. Nel suo intervento, Vignati ha anche sottolineato la necessità di “non rinunciare alla transizione energetica per garantire la sicurezza energetica”, sia interna alla Libia che per l’esportazione. Ha spiegato che grazie ai nuovi progetti di Eni, il Paese nordafricano “stoccherà più di 4 milioni di tonnellate di CO2 all’anno”, visto che la società energetica italiana “sta anche implementando iniziative di transizione nella produzione di gas e nella cattura e stoccaggio della CO2”.