Una storia tutta italiana di come si possano legittimare omofobia e razzismo, “promuovendoli sul campo”.
Il Ministero della Difesa ha nominato Capo di Stato Maggiore del comando operativo dell’Esercito il generale italiano Roberto Vannacci. Il 55enne coordina le forze di emergenza nazionali italiane. Vannacci non si è stupito della sua promozione: “Ero convinto che avrei ottenuto l’incarico”, ha dichiarato.
Tutto questo in seguito alle polemiche e all’ondata di indignazione suscitata quest’estate dopo la pubblicazione del suo libro pieno di luoghi comuni razzisti e omofobi “Il mondo al contrario”. Nel suo libro Vannacci scrive – ricordiamo – che gli omosessuali non sono “normali”. Si è anche scagliato contro la “dittatura delle minoranze” e la presunta sempre più potente “lobby gay internazionale”. Si è dichiarato apertamente anche contro femministe, ambientalisti e immigrati. Il generale ha scritto della stella nera della pallavolo italiana Paola Egonu che “i suoi lineamenti del viso non sono italiani”. In conseguenza, Vannacci ha perso la carica di direttore dell’Istituto di Geografia Militare Italiano, ma con la sua nomina gli venne ora assegnato un lavoro ancora più prestigioso.
Ironicamente, poco dopo la sua nomina, lunedì, è stata avviata anche un’indagine disciplinare militare sui suoi commenti. Ma Vannacci non si lascia impressionare: “Sono convinto di non aver violato alcuna norma disciplinare. E rivendico la libertà di esprimere le mie idee nel rispetto della Costituzione e della legge militare”.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva inizialmente criticato Vannacci per i suoi commenti. Il libro del generale contiene “insulti personali che screditano l’esercito, la difesa e la costituzione”. Tuttavia, parti del governo lo hanno apertamente sostenuto. Il vice primo ministro Matteo Salvini, dopo i suoi commenti, ha descritto Vannacci come un “servitore leale e coraggioso dell’Italia e degli italiani”.
Critiche dall’opposizione
L’opposizione e le organizzazioni LGBTI hanno criticato la promozione di Vannacci. “La sua nomina dimostra che in questo governo la xenofobia, l’omofobia e la diffusione di teorie del complotto sono viste come un vantaggio e non come un svantaggio”, ha affermato il deputato liberale Riccardo Magi. Il deputato del PD Alessandro Zan ha aggiunto: “Questo non è solo una vergogna, ma anche un pericolo reale per tutte quelle persone che il generale attacca”.