giovedì, Dicembre 26, 2024
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Risolto il caso della balena-spia russa fuggita in Norvegia

AGI – Il caso della “balena-spia” giunta in Norvegia nel 2019 indossando una imbracatura che la identificava come “equipaggiamento San Pietroburgo” e conteneva il supporto per una telecamera, ha forse trovato una soluzione. Secondo l’ipotesi della scienziata ucraina Olga Shpak riportata dalla Bbc, il cetaceo appartenente alla specie beluga potrebbe essere fuggito da una base navale russa che si trova nel Circolo Polare Artico. Probabilmente, spiega l’esperta, era stato addestrato per sorvegliare la base e da lì è poi scappato verso sud. Da quando il caso è stato sollevato, la Russia non ha mai confermato né smentito che la balena avesse a che fare con le sue forze armate.

 

Shpak ha studiato i mammiferi marini proprio in Russia dagli anni ’90 fino al suo ritorno nella natia Ucraina nel 2022, e in un documentario che la Bbc trasmetterà stasera si dice certa al 100% che la balena fosse addestrata dai militari, anche se non crede che sia stato fatto a scopi di spionaggio. La Russia ha una tradizione di allenamento dei cetacei a scopi militari. Da quando è giunta in Norvegia, cinque anni fa, la balena è stata monitorata e nutrita e le è stato dato il nome di Hvaldimir, una via di mezzo fra la parola norvegese che significa balena, hval, e il nome del presidente russo.

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