venerdì, Dicembre 27, 2024
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Oggi il faccia a faccia Biden-Trump alla Casa Bianca. Perché nel 2020 saltò l’incontro

AGI – Oggi nello Studio Ovale della Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti Joe Biden incontrerà il suo successore, Donald Trump, a una settimana dalle elezioni presidenziali che hanno decretato il trionfo del tycoon. Nel 2020 non c’era stato l’incontro tra i due presidenti perché Trump si era rifiutato di ammettere la sconfitta con Biden. Il tycoon non aveva partecipato all’inaugurazione del nuovo mandato presidenziale. Il clima adesso è diverso.

 

Dopo la notte elettorale, Biden ha subito chiamato il suo successore per congratularsi, dandogli appuntamento allo Studio Ovale dove verranno discussi soprattutto i temi di politica internazionale. Sul tavolo ci sarà il conflitto tra Ucraina e Russia, la crisi in Medio Oriente e la questione Taiwan. Trump arriva a questo vertice dopo aver già scelto il nuovo segretario di Stato, il senatore della Florida Marco Rubio, grande sostenitore della linea dura di Israele nei confronti di Hamas e di Hezbollah, e contrario al cessate il fuoco. Con Rubio, la nuova amministrazione ha voluto dare un segnale alla regione del Medio Oriente: Washington sarà al fianco di Israele e darà al premier israeliano Benjamin Netanyahu carta bianca.

 

Nei giorni scorsi anche sul fronte ucraino sono arrivati segnali di novità, e in questo caso di rottura, rispetto alla linea seguita fin qui da Biden: uno dei suoi ex consiglieri e tra i dirigenti della campagna elettorale di quest’anno, Bryan Lanza, ha invitato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a dare per persa la Crimea e mettersi al tavolo dei negoziati per finire la guerra con la Russia. Lo staff di Trump ha preso le distanze, ma questa posizione è arrivata dopo la rivelazione di una presunta telefonata avvenuta tra il tycoon e il presidente russo Vladimir Putin, e a cui avrebbe partecipato l’amico di Trump, il miliardario proprietario della piattaforma X Elon Musk.

 

La telefonata è stata smentita da Trump e dallo stesso Cremlino, mentre non sono arrivate smentite alla dichiarazione del premier israeliano, che ha detto di aver parlato numerose volte con il tycoon, suo storico amico, subito dopo le elezioni. Il presidente e il suo successore si vedranno alle 11 di mattina, ora di Washington, le 17 in Italia. 

 

In vista di questo appuntamento, Trump sta procedendo in maniera spedita alla creazione della nuova squadra con altre nomine.
Pete Hegseth, ex maggiore dell’esercito degli Stati Uniti e attuale conduttore di Fox News, il canale preferito dai conservatori negli Stati Uniti, è stato annunciato come prossimo segretario alla Difesa. “Con Pete al timone, i nemici dell’America sono avvertiti: le nostre forze armate sperimenteranno ancora una volta la grandezza e l’America non si tirerà mai indietro”, ha detto il presidente eletto in una dichiarazione. Il miliardario Elon Musk e l’uomo d’affari Vivek Ramaswamy saranno alla guida del Dipartimento per l’efficienza del governo. 

 

Il membro del Congresso Michael Waltz, un ex ufficiale delle forze speciali, è stato scelto da Trump consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. Il suo ex direttore dell’intelligence nazionale (da maggio 2020 a gennaio 2021), l’ex congressista John Ratcliffe, guiderà la Central Intelligence Agency. “Sarà un combattente senza paura per i diritti costituzionali di tutti gli americani, garantendo al contempo i più alti livelli di sicurezza nazionale e la pace attraverso la forza”, ha detto il tycoon. Lunedì scorso, era stato nominato il veterano funzionario dell’immigrazione Tom Homan come “zar di frontiera” del Paese.

 

I media statunitensi hanno anche riferito che Stephen Miller, autore della cosiddetta politica di immigrazione “Muslim ban” di Trump durante il suo primo mandato, ricoprirà una posizione di potere come vice capo di gabinetto. A completare la squadra di immigrazione, la governatrice del South Dakota Kristi Noem scelta per come segretario della sicurezza interna, un portafoglio che include le guardie doganali e di frontiera. Fedele alleata del presidente eletto, “lavorerà a stretto contatto” con Tom Homan, a cui è stata affidata la scottante questione del controllo dell’immigrazione.  Lee Zeldin sarà a capo dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente, con il mandato di ridurre le normative sul clima e sull’inquinamento che, secondo i repubblicani, stanno rallentando lo sviluppo delle imprese. La deputata di New York Elise Stefanik, una feroce alleata di Trump e sostenitrice di Israele, sarà ambasciatore delle Nazioni Unite. Un’altra fervente figura filo-israeliana, l’ex governatore dell’Arkansas Mike Huckabee, è stato nominato ambasciatore in Israele, mentre Trump ha detto che l’uomo d’affari ed esperto immobiliare Steven Witkoff agira’ da consigliere speciale per il Medio Oriente. 

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