(Adnkronos) – (di Elvira Terranova) – L’ex paladino dell’antimafia, finito in carcere per corruzione, mentre era tra gli uomini più potenti in Italia, grazie alle sue conoscenze istituzionali, “raccoglieva informazioni e le custodiva riservandosene l’uso”. “Ciò era noto nella sua cerchia e tra le persone a lui vicine, l’uso che ne avrebbe potuto fare era chiaro”. Non solo. Montante “si vantava di avere a disposizione dossier, pronti all’uso”. Poteva anche contare sui Servizi segreti. Ed era persino in grado di “condizionare la politica”. Ecco perché l’8 luglio del 2022 Montante, che ora ha l’obbligo di dimora ad Asti, è stato condannato a 8 anni di carcere. Sei anni in meno del primo grado. I giudici parlano di un “accordo corruttivo”. Le motivazioni sono state depositate solo adesso, dopo ben 500 giorni dal giorno della lettura del dispositivo. Condannati, nel luglio di un anno fa, anche alcuni componenti del suo ”cerchio magico”, accusati a vario titolo di corruzione, rivelazione di notizie coperte dal segreto d’ufficio e favoreggiamento.