martedì, Dicembre 3, 2024
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AD HAN KANG IL NOBEL PER LA LETTERATURA 2024

L’Accademia svedese ha premiato la sua “intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana”.

Una poesia che diventa prosa

La vittoria della sudcoreana 53enne Han Kang segna anche un paio di primati: non è solo la prima sudcoreana a vincere il premio, ma anche la prima donna asiatica a riuscirci. La Kang ha iniziato la sua carriera nel 1993 con la pubblicazione di numerose poesie sulla rivista Literature and Society, mentre il suo debutto in prosa è avvenuto nel 1995 con la raccolta di racconti Love of Yeosu. In seguito iniziò a scrivere opere in prosa più lunghe e ottenne il suo maggiore successo internazionale con The Vegetarian.

Pubblicato per la prima volta in coreano nel 2007, il romanzo fu tradotto in inglese nel 2015 e vinse il Man Booker International Prize un anno dopo. Racconta la storia di Yeong-hye, una casalinga che, un giorno, decide di smettere di mangiare carne dopo aver fatto una serie di sogni con immagini di macellazione di animali. La sua decisione di non mangiare carne incontra diverse reazioni; alla fine la allontana dalla sua famiglia e dalla società e, in ultima analisi, la vede sprofondare in una condizione simile alla psicosi.

Human Acts (2014) narra le vicende dei sopravvissuti e delle vittime della rivolta di Gwangju del 1980 in Corea del Sud. Essendo cresciuta lei stessa a Gwangju, il libro di Han Kang ha catturato l’evento in cui centinaia di studenti e civili disarmati furono assassinati durante un massacro compiuto dall’esercito sudcoreano.

L’Accademia svedese ha affermato: “Nel tentativo di dare voce alle vittime della storia, il libro affronta questo episodio con una brutale attualizzazione e, così facendo, si avvicina al genere della letteratura di testimonianza”. L’Accademia, inoltre, ha elogiato il lavoro di Han per la sua “consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, tra vivi e morti. Attraverso il suo stile poetico e sperimentale, Han è diventata un’innovatrice nella prosa contemporanea”. Alcuni critici lo hanno citato come il miglior romanzo di Han. Ha vinto il Manhae Prize for Literature in Corea nel 2014 e il Premio Malaparte in Italia nel 2017. 

In The White Book (2016), la narratrice senza nome della storia si trasferisce in una città europea dove è ossessionata dalla storia della sorella maggiore, morta appena due ore dopo la nascita. Questo libro sul lutto, la rinascita e la tenacia dello spirito umano è stato selezionato per il Man Booker International Prize nel 2018.

Rappresentanza asiatica

Con la sua vittoria, Han Kang si unisce ad altri otto asiatici che hanno finora vinto il premio. Il poeta, filosofo, compositore e visionario Rabindranath Tagore (1861-1941) è stato il primo asiatico a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1913. Fondata nel 1786 dal re svedese Gustavo III, l’Accademia svedese è l’organismo responsabile della selezione dei premi Nobel per la letteratura. Composta da 18 membri, noti come “De Aderton” (o I Diciotto), con mandato a vita, gli attuali membri includono illustri scrittori svedesi, linguisti, studiosi di letteratura, storici e un importante giurista.

L’accademia è stata a lungo criticata per la sovra rappresentazione di autori europei e nordamericani, prevalentemente bianchi e maschi, tra i suoi premiati, ed è stata scossa da uno scandalo #MeToo nel 2018. Dei 120 premiati, solo 18 erano donne, con otto di loro che hanno ricevuto il premio negli ultimi 20 anni.

Han Kang segue l’autore norvegese Jon Fosse, un amato drammaturgo noto per il suo stile d’avanguardia. L’autrice francese Annie Ernaux, che l’accademia ha elogiato per il suo “coraggio e acutezza critica”, è stata la vincitrice del 2022; nel 2021, l’accademia ha onorato lo scrittore britannico di origine tanzaniana Abdulrazak Gurnah, il cui lavoro esplora l’esilio, il colonialismo e il razzismo. 

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