La scrittrice sarda, malata di tumore da tempo, si è spenta nella sua casa di Roma
Pochi giorni fa le sue ultime interazioni sul suo Instagram, dove aveva fatto sapere di essere stata allettata, molto provata dalla malattia e dalla morfina, circondata dall’affetto del marito Lorenzo Terenzi e dei figli. Prima di raggiungere la fama di scrittrice, grazie al romanzo Accabadora, è stata impegnata in ruoli completamente diversi, distanti tra loro e tutti estranei al mondo della cultura letteraria: insegnante di religione, poi portinaia e venditrice di multiproprietà, consulente fiscale e dirigente in una centrale termica.
La carriera
È invece il mondo dei call center e del marketing telefonico quello che descrive nel suo primo libro, intitolato Il mondo deve sapere, scritto in forma di diario e concepito inizialmente come blog, pubblicato nel 2006 con il sottotitolo tragi-romanzo a fumetti di un operatore telefonico precario. Narrazione che ispira la sceneggiatura del film Tutta la vita davanti con Sabrina Ferilli, Isabella Ragonese, Elio Germano, Valerio Mastandrea e Massimo Ghini diretto nel 2008 da Paolo Virzì. Del 2009 è il suo libro più iconico, Accabadora, pubblicato da Einaudi e poi tradotto in più lingue. Il titolo evoca la figura sarda, arcaica o leggendaria, di colei che dà la morte ai moribondi per una sorta di pietosa proto-eutanasia; romanzo che le regala la vittoria ai prestigiosi premi letterari Campiello e Mondello. Del 2017 è il suo contributo per la pubblicazione di L’ho uccisa perché l’amavo: falso! sul tema del femminicidio.
TV e impegno pubblico
Da segnalare anche l’impegno diretto in televisione, per i programmi Le Invasioni Barbariche su La7 e Quante Storie su Rai3. L’impegno pubblico, invece, parte dall’Azione Cattolica e prosegue prima con il sostegno ai movimenti indipendentisti sardi che la candidano alla presidenza della Sardegna, ottenendo poco più del 10% dei consensi elettorali nelle elezioni regionali del 2014; poi con la Sinistra e la lista formata da Si, Rifondazione Comunista e L’Altra Europa che non ha raggiunto il 2% dei voti alle europee. Fino alle recenti polemiche con il premier Giorgia Meloni, contro il suo volersi definire ‘la’ e non ‘il’ presidente e sul fatto che essere donna non basta per fare automaticamente politiche a favore delle donne.
Vita privata
La sua vita privata l’ha vista attirare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica anche nell’ultima fase della sua esistenza: prima per l’annuncio con cui ha reso pubblico di essere affetta da un tumore giunto al quarto stadio e quindi con un breve aspettativa di vita; e subito dopo con la decisione presa da Michela Murgia, già sposata dal 2010 al 2014 con l’informatico lombardo Manuel Persico, di sposarsi ‘in articulo mortis’ in seconde nozze con il regista Lorenzo Terenzi, pur non credendo nel valore del matrimonio ma per garantire alla sua famiglia queer ‘allargata’ ciò che lo Stato ancora non garantisce per legge, definendo il suo matrimonio “un atto politico”.